E’ possibile sentirsi soli, in mezzo a tanta gente?

E’ possibile sentirsi soli, in mezzo a tanta gente?

Sentirsi soli è una condizione comune a tantissime persone. A molti capita di sentirsi soli e tristi in mezzo a tanta gente o addirittura in famiglia, per non parlare poi della solitudine che può prenderci dopo la fine di una storia. Se consideriamo questa sensazione dal punto di vista della psicologia, non c’è da stupirsi che sia così condivisa, e se pensi di essere l’unica a soffrire ci si sbaglia di grosso!

Sentirsi soli è un problema che oggi appare amplificato rispetto al passato. Viviamo vite sempre più fitte e piene di impegni, che ci vedono però sempre più lavorare o agire in solitudine, chiusi in spazi virtuali che occupano buona parte delle nostre giornate. Spesso capita di avere più occasioni di scambio o legami di carattere virtuale che reale, e per quanto dall’altra parte dello schermo possa esserci una persona in carne e ossa, nel momento in cui chiudiamo la comunicazione ci ritroviamo da soli, nella nostra bolla.

Sentirsi soli può essere una diretta conseguenza di un bisogno di relazioni autentiche che forse ci mancano. Sentiamo la necessità di condivisione con qualcuno che sia fisicamente presente per noi e in cui riporre tutta la nostra fiducia, ma perché non riusciamo a trovarlo e, anche se siamo in mezzo a tanta gente, finiamo per sentirci soli allo stesso modo? Non saremo forse noi il problema? La poca fiducia che abbiamo in noi stessi o forse la nostra paura di amare.
La nostra psiche non soffre mai senza una valida ragione. C’è sempre un meccanismo che giustifica la nostra sofferenza. Anche sentirsi soli ha un significato e una funzione precisa in psicologia. Sentirsi soli serve ad accendere il nostro desiderio di connessione con gli altri ai fini della nostra stessa sopravvivenza.

L’uomo è un animale sociale, come diceva Aristotele, e per sopravvivere e sentirsi meno vulnerabile ha bisogno di stringere legami con altre persone. Sentirsi soli serve a ricordarci che abbiamo bisogno dell’altro, che non possiamo fare tutto da soli.

Non è un caso, infatti, se la solitudine può portare terribili conseguenze che mettono a rischio la nostra stessa salute. Nel momento in cui diventa cronica, può portare allo sviluppo di stress, ansia, psicosi, depressioni, tendenze suicide, invecchiamento precoce e malattie cardiovascolari. Nei casi migliori si ha “semplicemente” una tendenza depressiva, con diminuzione dell’autostima, paure ingiustificate o scoppi di rabbia. Si tratta quindi di una condizione su cui è bene non scherzare e che deve portarci prima di tutto a riflettere su noi stessi.
Questo consiglio ci porta dritti al secondo passo: se la realtà in cui vivi non ti offre le amicizie e gli incontri sperati, cambia ambiente! Prova a frequentare luoghi diversi da quelli che sei solita frequentare, potresti conoscere qualcuno che ti somiglia più di quanto credi.

Sentirsi soli spesso, però, è una dimensione mentale e non passa se non cambiamo il nostro modo di pensare. E’ fondamentale interrogarsi sull’origine del nostro sentimento di solitudine perché solo scoprendone la causa potremo poi sapere come uscirne. Prova a interrogarti su quando ti capita di sentirti sola, cosa succede e perché? Può essere utile farsi seguire da uno psicologo in questo percorso.